Le manifestazioni sono da considerarsi, a tutti i livelli, la vetrina dell’atletica. Partendo dalle manifestazioni a carattere provinciale e regionale, si tratta del primo approccio che i giovani e le loro famiglie fanno con l’atletica, non si può sbagliare! Chissà quanti delusi, da quanto hanno trovato, non abbiano deciso di lasciare l’atletica e di dedicarsi ad altri sport con più appeal. La sensazione è che le manifestazioni stesse vengano organizzate più per routine e senza inventiva che per gusto di produrre spettacolo sportivo.

Per i nostri organismi territoriali queste manifestazioni devono essere come un’Olimpiade, con tutta una serie di iniziative che le precedono e che le accompagnano.

Salendo all’attività assoluta e nazionale, occorre trovare la formula che equilibri meglio quantità, qualità e territorialità. Assurgere il momento del campionato individuale a clou della stagione agonistica, con scelta intelligente dei tempi e delle modalità di organizzazione finalizzando allo spettacolo. Pensare i regolamenti sia con equilibrio e raziocinio tecnico che per la godibilitàdell’evento.

C’è un pubblico da catturare non solo con il marketing ma con la qualità del prodotto, c’è un parterre di attori che lavorano per anni alla riuscita della loro prestazione individuale, ma mancano spesso sceneggiatura, regia e scenografie, il nostro spettacolo non vale il prezzo di un biglietto!

Lo stesso calendario agonistico viene costruito con un processo lento e per fasi, la creazione del calendario è un processo di negoziazione tra federazione ed organizzatori, si pensi ad esempio alla costruzione del calendario del running. Il processo è sicuramente complesso occorre allocare le risorse disponibili, una data disponibile, un territorio/impianto, garantendo il rispetto di vincoli e di propedeuticità, al tempo stesso conciliare il calendario con la programmazione tecnica (ad ottobre si sono svolte per anni finali di CDS quando il resto del mondo è in Off-Season con la testa e la programmazione già alle Indoor), infine esigenze di spettacolo, del conseguire risultati di eccellenza non possono non essere tenuti in considerazione nella calendarizzazione.

Dobbiamo cambiare il paradigma, come accade in altre nazioni, in Germania e Francia i Campionati Nazionali sono il clou agonistico e commerciale della loro attività, con oltre 20.000 spettatori e con presenze commerciali e televisive importanti. Se c’è un elemento di opportunità nella pandemia è quello dell’aver messo in discussione certezze, è stato così anche per i nostriregolamenti, si dovrà aver il coraggio di mettere in discussione “per scelta” tali certezze radicalizzate nei nostri calendari e nei regolamenti attività, passare ad una fase di studio e di possibile riformulazione della nostra proposta agonistica, individuando leve motivazionali sia per tutti gli attori coinvolti, atleti, tecnici, società ed organizzatori. Alcune proposte sul tavolo e da valutare a tal proposito sono:

  • Costituzione di un circuito di meeting di alta fascia da spendere in forma mediatica omogenea come pacchetto ai fini del marketing, della produzione televisiva e del format organizzativo, con la partecipazione costante degli atleti di alta fascia e delle eccellenze tecniche territoriali;
  • Riformulazione dei Campionati Italiani Individuali a doppia fase o Campionati Italiani Élite, ad esempio un Campionato B (quantitativo) prima e Campionato A (qualitativo) dopo, con partecipazione allargata al campionato B (minimi di accesso “larghi” ma comunque qualitativi) e qualificazione per i primi classificati al Campionato A ed accesso diretto al Campionato A in base a ranking stagionale. In ogni caso in ogni formula nell’ambito di una manifestazione tutti gli atleti partecipano a tutte le fasi di qualificazione senza pass diretti
  • Campionati di Società e di Specialità, entrambe le formule dovranno essere oggetto di studio e di proposta riorganizzativa, cogliendo possibilmente al tempo stesso l’obiettivo di preservarne gli elementi peculiari dovuti alla spinta motivazionale al conseguimento del titolo di “Società Campione d’Italia” e dello “Scudetto”, unitamente all’obiettivocomune nonché mission federale dei risultati di eccellenza.
  • Introduzione del concetto di ranking tecnico delle società basato su criteri quantitativi e qualitativi tali da poter essere anche un utile strumento per la definizione di classifiche di società e specialità.
  • Definizione di un nuovo processo di costruzione del calendario con semplificazione della proposta agonistica, evitando sovrapposizioni temporali e territoriali, acquisendo al livello di calendario anche le specifiche discipline in programma, facilitando quindi anche la ricerca per disciplina.
  • Attribuzione di un ranking alle manifestazioni con criteri quali-quantitativi, con pubblicazione di classifica di “merito” finale ed assegnazione in calendario anche in base al ranking.
  • Definire dei circuiti di meeting specializzati anche tramite individuazione di “specialità obiettivo” di maggior respiro internazionale verso le quali indirizzare progetti speciali agonistici (oltre che tecnici) da inserire in maniera visibile nel calendario, ad esempio “Prove Multiple”, “Giavellotto”, “Asta” (solo a titolo esemplificativo), individuando quindi potenziali nicchie di successo in manifestazioni internazionali stimolando quindi, con progettualità incentivate e valorizzate, un indotto di base attraverso la costruzione di un interesse finalizzato e diffuso alla partecipazione.
  • Investire sulla “Street Athletics” con la definizione di apposita categoria nel calendario agonistico, promuovendone l’organizzazione e finalizzando laddove possibile anche l’assegnazione di titoli di specialità. A tale scopo potrebbero essere acquisite a patrimonio Federale strutture mobili per specialità peculiari: “Alto”, “Asta”, “Peso”, “Sprint ed Ostacoli”, tali da poter organizzare in maniera omogenea e di qualità eventi promozionali sia nel settore giovanile che di tipo esibizione agonistica.

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