LA QUESTIONE

  • La categoria Master coinvolge una vasta sfera di tesserati con esigenze specifiche di sostegno mirato ed adatto alle differenze sia sul piano tecnico che organizzativo che tale fascia d’età comporta.
  • L’attività agonistica proposta ad un atleta Master ha spesso forti differenziazioni legate al territorio, con regioni molto attive ed altre meno, e talvolta anche squilibri su base provinciale nell’ambito della stessa regione.
  • L’atleta Master è spesso un autodidatta, sovente la pregressa esperienza da atleta è la base del proprio percorso di training, molto più frequentemente, nuove generazioni di atleti avvicinatisi all’Atletica Leggera già nella fase over 35, seguono un percorso individuale autogestito in special modo quando la disciplina è una delle specialità di corsa/endurance.
  • L’attività su pista ha ancora un’incidenza molto bassa, nei numeri, rispetto alla pratica delle discipline di corsa.
  • La società che svolge attività Master è spesso dedita esclusivamente a questo settore, con occasionali trasversalità verso il settore giovanile ed assoluto.
  • C’è un sempre più forte interesse alla partecipazione ad attività di tipo internazionale, con impulso di organismi quali WMA ed EMA i cui eventi spesso negli ultimi anni sono stati organizzati sul territorio italiano.
  • Con le dovute eccezioni, c’è probabilmente uno sbilanciamento tra qualità dei servizi attesi e qualità fornita, in quanto a supporto, formazione, monitoraggio medico e copertura rischi ad esempio.

 

OBIETTIVI

  • Elevare la qualità della proposta organizzativa e tecnica che la federazione dedica al settore Master.
  • Livellare sul territorio nazionale la fruibilità delle attività dedicate al settore Master (qualità e tipologia dellemanifestazioni agonistiche, organizzazione del calendario).
  • Valorizzare le discipline su pista con appositi percorsi che puntino a sviluppare competenze tecniche specializzate.
  • Fornire supporto alle società, favorendone lo sviluppo e la crescita, affinché possano crearsi sinergie anche verso le altre tipologie di specializzazione (ad esempio quella organizzativa verso la gestione di eventi sportivi, piuttosto che verso il reclutamento giovanile, caratterizzandosi anche come polo giovanile).
  • Razionalizzare l’attività nazionale ed internazionale (soprattutto) con un management della partecipazione sia a livello di individuazione dei partecipanti che del supporto durante gli eventi.

 

AZIONI

  • Istituzione di un corso di specializzazione per gli Istruttori del settore Master con il Centro Studi che analizzi le peculiarità del settore e produca un percorso di perfezionamento dedicato alle figure già in possesso di un brevetto federale e che affronti le tematiche tecniche/fisiologiche/organizzative specifiche.
  • Organizzazione di Corsi di Formazione per Dirigenti affinché proprio le società Master possano avvantaggiarsi sviluppare competenze sulla managerialità sportiva, del marketing territoriale, della comunicazione e su tematiche come la gestione degli eventi, fornendo un utile e consistente contributo al miglioramento generalizzato della qualità degli eventi.
  • Organizzazione di una struttura di riferimento nazionale Master, con referenti regionali individuati tra figure specializzate nel settore, affinché tale gruppo possa svolgere attività di tipo consultivo e di analisi sulle tematiche di interesse, nonché fungere da team di riferimento organizzativo nell’organizzazione di attività agonistiche e/o tecniche di livello nazionale/internazionale.
  • Revisionare il processo di costruzione del calendario e rivedere i regolamenti nazionali e territoriali per lo svolgimento delle attività, in special modo dei Campionati di Società e di Specialità, individuando anche specialità “obiettivo” che possa essere utile sensibilizzare nell’ambito del settore (esempio: Marcia, Prove Multiple).
  • Valutare la costruzione di una proposta agonistica diversamente articolata e formulata in termini di circuiti, sia regionali che nazionali, incentivando la partecipazione alle varie tappe.

  • Utilizzare il concetto di ranking, che con l’implicito meccanismo di attribuzione dei pesi alle varie discipline e prestazioni potrà essere adattato alle varie differenziazioni legate anche all’età ed all’utilizzo di diversi attrezzi e potrà essere capace di equiparare e rendere confrontabili prestazioni talvolta parecchio diverse. Con il ranking sarà possibile quindi assegnare anche con criteri oggettivi “badge” di merito alle “migliori società”, “miglior atleta”, valorizzando gli sforzi profusi. Il ranking potrà essere utilizzato anche per classifiche finali di merito con cui procedere ad eventi premianti in specifiche cerimonie.
  • Disciplinare e creare un regolamento di gestione e di accesso all’attività internazionale, rendendo trasparenti e chiare le regole che anche utilizzando il ranking potrebbero portare a specificare delle griglie di ingresso/partecipazione o selezione (si pensi alle staffette) per l’attività internazionale.
  • Attivare una specifica convenzione medico/sanitaria che estenda l’attuale polizza assicurativa e vada a comprendere l’erogazione concreta di servizi sanitari in regime anche di sanità privata (esempio assicurazione integrativa, che copra “visita medica agonistica”, monitoraggio periodico annuale, copertura in caso di incidenti).