LA QUESTIONE

  • La qualità dei risultati di vertice e la capacità di conseguire risultati a livello internazionale non può che essere affidata ad una classe di tecnici di alta fascia, tecnici in cui la formazione scientifica di base, l’esperienza nell’applicazione di metodologie di allenamento moderne, la capacità di applicazione di protocolli metodologici e di valutazione, ed il lavoro in asse con equipe di specialisti sul fronte valutativo, medico, nutrizionale e psicologico siano il naturale scenario operativo per l’alta qualificazione.
  • Tutto questo non può essere affidato al caso ed a tutt’oggi in Italia è appannaggio di pochi tecnici di classe internazionale, la cui evoluzione e percorso di crescita molto spesso è da riportare al passato, allorquando il lavoro Federale assumeva realmente contorni di investimento nelle risorse umane e tecniche, e si contribuiva con progetti finalizzati ad arricchire il singolo o in casi più fortunati il gruppo di tecnici, capitalizzando esperienza dopo esperienza che si andava costruendo intorno al grande atleta obiettivo finale del progetto. Nascevano così i gruppi di lavoro di Formia con Vittori, le collaborazioni con Bosco e di li la scuola italiana della velocità con diversi tecnici pronti a crescere sulla scia del fenomeno Mennea e di quello straordinario gruppo tecnico di lavoro. Diversi sono i contesti analoghi intorno ai quali si andava sviluppando un movimento di “scuola tecnica” di specialità ad esempio nel mezzofondo, nella maratona, nei salti con interazioni ed interscambi profondi governati da una regia Federale con una visione concreta e lungimirante.
  • La visione di “scuola tecnica” sembra essere del tutto dimenticata e la ricerca di eccellenza tecnica affidata al singolo, in un processo non più orchestrato a livello Federale ma atteso a livello individuale con la Federazione auto confinatasi ad un mero ruolo di erogatore di risorse economiche, non più di tipo progettuale ed ancor meno di custode dei contenuti tecnici.
  • Risultato finale, si contano sulle dita di una mano i tecnici definibili di élite internazionale e quasi tutti riconducibili alla vecchia scuola.

OBIETTIVI

  • Sostenere la crescita di un ampio numero di tecnici che avendo già investito nel percorso formativo istituzionale federale (Allenatori Specialisti) e conseguito risultati di livello nazionale abbiano le caratteristiche per un salto di qualità.
  • Il numero di 100 tecnici élite è congruo con una visione di geolocalizzazione adeguatamente distribuita sul territorio nazionale così come distribuzione nelle specifiche discipline e specialità.
  • Un arco temporale adeguato per porre in essere il percorso completo di crescita è individuato complessivamente in 6 anni, con una percorso coerente con la riformulazione del percorso formativo dei livelli tecnici federali, di cui il progetto élite costituisce naturale prosecuzione.
  • A decorrere dal terzo anno, le azioni formative dovrebbero aver prodotto effetti tali a poter far leva su un folto numero di tecnici capaci di essere lo “zoccolo duro” della produzione tecnica di qualità sia per il centro che per il territorio, si potrà iniziare a contrattualizzare tali tecnici (si ipotizza un numero massimo di 40 tecnici in tutto il territorio nazionale) con accordi quadro di funzione per lo svolgimento di preziose attività di formazione/monitoraggio/supervisione tecnica/indirizzo. 40 tecnici “professionisti” che lavorerebbero auspicabilmente a tempo pieno per la Federazione e nell’ambito dei Club Sociali Civili di provenienza a supporto dell’azione tecnica del piano “Orizzonte Atletica 2021-2028”.

AZIONI

  • Individuazione dei criteri di accesso al progetto con apposita graduatoria di accesso per titoli sportivi e formativi, prerequisiti obbligatori, ad esempio:
    • raggiungimento del 3° livello formativo Federale – Allenatore Specialista Assoluto;
    • conseguimento di risultati di vertice nazionale, in quantità e qualità (ranking).
  • Individuazione dei criteri di uscita dal progetto (es. frequenza obbligatoria agli eventi formativi, adozione protocolli metodologici definiti, adozione strumenti di rendicontazione).
  • Istituzione di un nucleo di governo con un direttore referente del progetto e definizione di obiettivi annuali con relativi parametri di valutazione.
  • Indennità di funzione per lo svolgimento di attività tecniche qualificate secondo apposito accordo con la Federazione con decorrenza dal terzo anno di permanenza nel progetto (fino ad un massimo di 40 tecnici su tutto il territorio nazionale)
  • Borse di studio ai beneficiari finalizzate alla copertura eventi formativi.
  • Partecipazione a stages su territorio nazionale ed estero con tutor e formatori di riconosciuta esperienza internazionale.
  • Definizione linee guida metodologiche per il training specialistico.
  • Definizione protocolli di raccolta dati e rendicontazione attività con relativo monitoraggio.
  • Rendiconto annuale in capo al direttore del progetto con quadro sinottico delle attività svolte e sintesi numerica degli interventi e misurazione degli obiettivi raggiunti.

NUMERI DEL PROGETTO

Formazione

Si ipotizza un budget a volume variabile con uno stanziamento iniziale minimo e numero crescente di partecipanti fino a raggiungimento di 100 tecnici assistiti nel corso dell’intero progetto

  • Budget annuale iniziale per la formazione: € 120.000,00
  • Numero tecnici coinvolti nel primo anno: 40
  • Budget annuo pro capite per partecipante: € 3.000,00
  • Incremento annuale budget: € 30.000,00
  • Incremento annuale beneficiari: 10
  • Durata stimata: 6 anni
  • Permanenza minima nel progetto: 2 anni

Indennità di funzione in base ad Accordo Quadro dal 2023

  • Fino a 2.500,00 euro/mese per partecipante (40 tecnici): € 1.200.000,00

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