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Vicini alle società e ai tesserati in questa emergenza

Cari amici dell’Atletica Italiana,

Noi tutti in questo 2020 siamo stati chiamati ad una prova, pronti ad assaporare una annata ricca di sfide alle quali eravamo pronti, sul piano agonistico con le Olimpiadi di Tokyo come momento apicale e sul piano del rinnovamento con le prossime Elezioni Federali. La sfida è diventata invece quella della lotta ad un nemico invisibile: tornare alla normalità in un nuovo e diverso equilibrio globale.

Per coscienza e per nostra naturale attitudine dobbiamo essere ottimisti e confidare in una pronta ripresa. Sarà necessaria ogni sinergia e tutte le nostre forze, ma dovremo mostrare la forza dell’essere tutti coesi facendo leva anche sui meccanismi di aiuto che necessariamente dobbiamo mettere in atto.

Il nostro sistema ha dimostrato sempre un’estrema capacità di adattamento insieme alla grande forza d’animo che caratterizza il mondo sportivo dilettantistico, armi che saranno vincenti ed indispensabili nella ripresa, ma occorre ora avere dei punti di riferimento certi in un momento storico in cui il concetto di assistenza deve assumere un significato ben preciso.

Le Società Sportive Dilettantistiche sono l’ingranaggio fondante del nostro movimento e proprio quell’ingranaggio oggi è messo a dura prova.

C’è bisogno di un sostegno immediato di natura economico/finanziaria per affrontare oggettive difficoltà attuali per evitare sofferenze strutturali e per stimolare la ripresa, tenuto conto che si dovranno fare i conti con un lungo periodo di limitazioni e restrizioni, nonché un persistere di misure di contenimento che sarà difficile ed oneroso far conciliare con le dinamiche tipiche del nostro movimento.

Il Consiglio Federale ha annunciato più di un mese fa uno stanziamento certo, confermando (e ribadiamo solo confermando), gli stanziamenti a sostegno delle società  già  in bilancio 2020, oltre ad un eventuale incremento pari al 50% dell’avanzo di gestione dell’anno precedente, ancora da quantificare nel dettaglio. Questo stanziamento ha una finalità  mirata che, regolamenti e criteri alla mano, è generalmente di tipo “premi di classifica”. Ora, alla luce dello stravolgimento dell’attività agonistica, per tale stanziamento vanno ridefiniti i criteri. Vogliamo esser ancora più chiari: occorre a nostro avviso una immediata definizione delle modalità di riparto ed una erogazione in tempi stretti.

Siamo chiaramente propositivi e vogliamo, in questo, immaginare tre direttrici di intervento:

  1. quella delle società  che sostengono l’attività del settore assoluto e di vertice, 
  2. quella delle società che promuovono attività di base nelle categorie promozionali, 
  3. quella delle società che gestiscono impianti.

Su ciascuna di queste direttrici immaginiamo dei criteri che portino nell’immediato e prossimo futuro iniezione di liquidità con una rapida e chiara definizione dei criteri di assegnazione.

Vi sarà sicuramente tempo e modo di lavorare ad una griglia dei sostegni ulteriore e maggiormente dettagliata nel corso della seconda parte dell’anno, in base alle successive e reali economie di bilancio (nel 2020 sono ipotizzabili evidenti risparmi di gestione alla luce dell’azzeramento quasi totale delle attività delle squadre nazionali), unitamente ai nuovi ed auspicabili interventi di supporto da parte del Governo Italiano, di Sport e Salute e del CONI. Queste ulteriori risorse dovranno essere utili a sostenere una platea quanto più ampia possibile di società, con criteri di assegnazione che mai come in questo momento devono essere oggettivi e trasparenti. In queste valutazioni ricadono anche le considerazioni sulle tasse federali di affiliazione e tesseramento riferite al 2021: ovvia richiesta quella di una rimodulazione o gratuità già promossa da qualche comitato regionale, ma oggi argomento troppo lontano, le società hanno necessità di sostegno adesso!

Ripresa vuol dire soprattutto avere una visione d’insieme circa le attività tecniche, il vero nutrimento per il nostro movimento. Occorre un piano a maglie larghe in cui sia visibile il percorso per il ritorno alla normalità sul fronte agonistico, ma ancor prima sul fronte del lavoro tecnico quotidiano, gli allenamenti.

Prendiamo atto attraverso le informazioni reperibili dal sito internet federale della redazione ad inizio di aprile di alcuni documenti quali una proposta di un disciplinare di accesso agli impianti e del relativo svolgimento delle attività, unitamente a più ipotesi di riprogrammazione dei campionati nazionali. Difficile poter esprimere un parere o formulare proposte in mancanza di documentazione ufficiale e definitiva, alcuni spoiler però lasciano interdetti ed occorre suggerire dei paletti.

La ripresa degli allenamenti è di primaria importanza, vanno sì tutelati gli atleti top/assoluti di interesse nazionale, senza però tralasciare l’attività di base. La Federazione ha un ruolo decisivo in questo, potendo confrontarsi direttamente con i relativi organi Ministeriali ed attraverso il Comitato Olimpico, individuando specifiche regole per il training, con particolare riferimento all’attività giovanile e promozionale sia negli impianti che in spazi aperti.

Per l’attività agonistica, non facciamoci prendere dal panico o dalla fretta, nel ritorno alla normalità, così come il settore industriale riprenderà i suoi ritmi con i dovuti adattamenti, parimenti la vita sociale e lavorativa, il pubblico esercizio, il sistema sanitario, il mondo della cultura, dell’istruzione e dello spettacolo… tutto riprenderà il proprio ritmo con i dovuti adeguamenti, così è e deve essere per il mondo sportivo, siamo e dobbiamo essere fiduciosi in questo. Ma dovuti adeguamenti non vuol dire stravolgimenti a tutti i costi, riteniamo ci siano regole, principi e meccanismi ancestrali rispetto ai quali non possiamo trascendere, siamo contrari a stravolgimenti di regolamenti in corso d’opera ne tantomeno siamo a favore di una diversa declinazione della “manifestazione di atletica leggera”, o ancor meno siamo a favore di diversa modalità di svolgimento della “gara” istituzionale. Modalità ibride o strane ipotesi di “distanziamento agonistico”: corsie alternate, partenze con gap, lepri elettroniche non ci appartengono in gare di campionato, non pasticciamo!

Dobbiamo tutelare l’immagine del nostro sport, rilanciando i valori fondanti. Attraverso le manifestazioni di Atletica Leggera promuoviamo le nostre discipline, una ricerca affannosa e forzata di modalità agonistiche diverse rischia di essere un’arma a doppio taglio esponendo al rischio piuttosto che all’opportunità.

In quanto ad immagine viceversa riteniamo sia necessario un piano d’azione per riproporre in forma fortemente positiva le peculiarità del nostro movimento nei confronti dell’opinione pubblica, viviamo con estremo dolore ciò che sta accadendo al nostro mondo dal punto di vista dell’immagine.

Nel momento storico attuale in cui la salute è “la priorità”, laddove il concetto di salute fino a pochi mesi fa veniva associato in maniera indivisibile all’attività fisica, e la corsa vista come miglior antidoto alle patologie da sedentarietà, abbiamo viceversa assistito oggi ad un capovolgimento di ruoli. Chi corre, soprattutto, è diventato vittima di accuse pesanti e spesso di una inaudita aggressione verbale, laddove non anche fisica. La nostra dirigenza ha un compito ora e non deve tardare nell’assolverlo, né mostrare incertezze. Incertezze già palesate attraverso l’inspiegabile silenzio della Federazione a fronte di tale mortificazione della figura del runner e dell’atleta in genere.

È necessario ora un piano d’azione sul fronte comunicativo per riqualificare la figura dello sportivo e del runner, senza dimenticare le nuove problematiche insorte nell’organizzazione degli eventi ad essi destinati. Il nostro mondo va difeso da una assurda convergenza di fatti ed episodi che ha condannato il runner (tesserato o meno) a ruolo di untore, dobbiamo intervenire a tutela e ripresentarne di conseguenza la figura come un esempio positivo, a promozione di abitudini salutari per l’essere umano.

L’auspicio è che tutto il nostro movimento sappia trarre forza da questa sfida e che nel rigenerarsi sappia affondare le radici ancora più in profondità, a tal fine siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo.

Stefano Mei e il Direttivo di Orgoglio Del Riscatto

 

Scarica qui il PDF del comunicato stampa: Vicini alle società e ai tesserati in questa emergenza

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